Domenica 17 novembre 2019 presso il Tiro a Segno Nazionale di Como, all’interno del poligono di tiro a 50 metri, si è tenuta una cerimonia per commemorare Mastrosimone Cataldo, compianto Socio, Amico ed Alpino.
Hanno presenziato alla cerimonia insieme a tutto il Consiglio Direttivo del T.S.N. Como, i numerosi soci, i genitori di Mastrosimone e le Autorità militari alpine comasche con numerosi alpini di diverse sezioni della provincia di Como con cui il TSN Como continua a mantenere un duraturo sodalizio.
A nome del TSN Como, il presidente Avv. Filippo Giancola, affiancato dal vice-presidente Pasqualino Pronestì con la giovane promessa del tiro Giuseppe, e dall’istruttore di tiro Carlo Fresoli, ha ricordato Mastrosimone Cataldo con le seguenti parole:
“A tutti coloro che lo conobbero e l’amarono come persona e come atleta perché rimanga vivo il suo ricordo.
Mastrosimone Cataldo era “uno dei ragazzi del Fresoli”, uno degli Alpini di Olgiate, uno dei tiratori del T.S.N. Como, un tiratore di carabina …
Era per tutti noi un amico, un compagno d’avventura.
Il lavoro la sua vita,
la sua famiglia, il suo affetto,
lo sport la sua compagna.
La Sua prematura morte ha lasciato un vuoto in tutti noi e nel nostro Tiro a Segno.
L’ingiustizia e l’ineluttabilità di questo evento ci ha lasciati impotenti, impreparati, soli, ma non per questo rassegnati a lasciar andare il ricordo di chi fu nostro amico e nostro tiratore.
La nostra memoria è infatti un mondo perfetto rispetto all’universo perché restituisce la vita e quelli che non sono più tra noi.
Nell’ingiustizia di ciò che accaduto perché troppo giovane e perché troppo buono e onesto, con questa targa il TSN Como ricorda il tiratore Mastrosimone Cataldo perché “Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”.
Al termine del discorso è stata presentata la targa alla memoria di Mastrosimone Cataldo che è stata collocata sul pilone vicino alla linea di tiro ove era solito esercitarsi.
Alla conclusione della cerimonia si è tenuto l’omaggio degli Alpini a Mastrosimone con l’esecuzione del silenzio d’ordinanza, con la lettura della Preghiera dell’Alpino ed un allocuzione dell’Autorità alpina comasca.